Criteri predittivi per la diagnosi di infezione urinaria al di sotto dei 2 anni d’età

20-1-2021

Le infezioni urinarie (IVU) nei bambini più piccoli rappresentano spesso una sfida sia per la loro incidenza (5-7%) sia per una presentazione spesso aspecifica, in cui la febbre è per lo più il sintomo prevalente. A complicare la pratica clinica si aggiungono i noti limiti di sensibilità e specificità dei criteri diagnostici, che hanno indotto gli autori di questo studio a rivedere in senso predittivo l’interpretazione dei marker principali dell’esame delle urine.

Protocollo dello studio

È stata operata la revisione di 2144 visite in pronto soccorso tra dicembre 2011 e dicembre 2019 effettuate a bambini d’età inferiore a 2 anni sottoposti a esame delle urine (mediante dipstik e analisi di laboratorio) e urinocoltura.

Alla luce dell’esito dell’urinocoltura, i risultati relativi a esterasi leucocitaria e presenza di emoglobina, proteinuria e nitriti sono stati valutati in modo da stabilire dei cutoff predittivi sufficientemente accurati.

Dai risultati ai risvolti pratici

La prevalenza di UTI è stata del 9,2%, ed Escherichia coli è risultato il patogeno isolato con maggiore frequenza (75,2%).

La probabilità di una diagnosi di UTI nei bambini piccoli aumenta in maniera significativa con questi riscontri:

  • esterasi leucocitaria 3+
  • proteine 3+
  • globuli bianchi 30-50 per campo ad alta definizione
  • presenza di batteri
  • positività per i nitriti.

Conclusione

L’applicazione di questi criteri, insieme all’impiego degli strumenti, può facilitare la diagnosi di UTI nei bambini più piccoli, attribuendo a ogni marker un significato non più legato semplicisticamente soltanto alla presenza/assenza ma correlato al valore effettivamente rilevato dall’analisi delle urine.

 

Fonte: Liang T, Schibeci Oraa S, Rebollo Rodríguez N, Bagade T, Chao J, Sinert R. Predicting Urinary Tract Infections With Interval Likelihood Ratios. Pediatrics. 2021 Jan;147(1):e2020015008

 

Risorse esterne: