Malocclusione dentaria, respirazione orale e ostruzione nasale cronica

Edoardo Bernkopf 1, Giovanni Carlo De Vincentiis 2, Francesco Macrì 3, Giulia Bernkopf 4

1 Specialista in odontostomatologia, Roma-Parma-Vicenza; 2 Responsabile UOC Otorinolaringoiatria, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma; 3 Specialista in Pediatria, Sapienza Università di Roma; 4 Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia, Vicenza

DOI 10.36179/2611-5212-2021-41

Lo schema respiratorio che un paziente di solito adotta può essere orale o nasale. Il corretto schema respiratorio, a riposo, implica l’uso del tratto nasale. Uno schema respiratorio orale può favorire anche l’ostruzione nasale. La malocclusione dentale e la dislocazione della mandibola sono spesso causa dell’adozione di uno schema respiratorio orale e talvolta diventano addirittura, per quanto riguarda la patogenesi di alcune note patologie, le cause più frequenti di rinosinusite, tosse cronica, post nasal drip, asma. Lo schema respiratorio non è una caratteristica costante del paziente, poiché può variare, anche spontaneamente, nell’arco di una giornata, a seconda delle sue condizioni psicofisiche. È un parametro fisiopatologico che può essere modificato mediante un trattamento adeguato. Il ripristino di uno schema respiratorio nasale, ottenibile mediante dispositivi ortodontici endoorali, influisce in modo vario sulla situazione respiratoria del paziente, compresa l’ostruzione nasale. Inoltre, il ripristino delle difese respiratorie legate all’utilizzo delle vie aeree nasali costituisce una profilassi che non può che influire positivamente sulla salute respiratoria generale del paziente.

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