La Sanità di cui l’Infanzia e l’Adolescenza hanno bisogno

Giampiero Chimenti

Presidente Nazionale FIMP

La Sanità di cui l’infanzia e l’adolescenza hanno bisogno è una Area pediatrica territoriale e ospedaliera professionalmente finalizzata alla prevenzione, cura e riabilitazione dell’infanzia e adolescenza, con al centro i bisogni della salute psico-fisica e sociale dell’adulto di domani. 

Ogni risorsa dedicata ai bambini non è una spesa ma un investimento sul futuro del Paese. 

La Pediatria di libera scelta opera nel rispetto del rapporto fiduciario con le famiglie per soddisfare i principi previsti dalla Legge 833/78, in armonia coi diritti dell’infanzia codificati a livello internazionale. 

La Pediatria di famiglia (nome che meglio identifica il ruolo, le funzioni e i compiti dei pediatri operanti sul territorio in regime di convenzione con le Aziende Sanitarie) è disponibile per la realizzazione di un modello che risponda alle esigenze della migliore assistenza pediatrica nel rispetto della continuità col passato. Ma se concorda con l’esigenza di dare al sistema delle Cure primarie nuovi impulsi di efficienza ed efficacia, che tengano conto della scelta legislativa di spostare la centralità dell’assistenza dall’Ospedale al Territorio, con diffuso impegno nella continuità delle cure, non può accettare l’idea che tutto debba cambiare. 

Problemi assistenziali connessi alla cronicità, liste di attesa, costi delle cure, integrazione socio-sanitaria, appropriatezza organizzativa e prescrittiva sono più tipici dell’età adulta, che per l’alto indice di sopravvivenza deve affrontare complessità organizzative-prescrittive costose e problematiche. 

Per la fascia pediatrica-adolescenziale il vero investimento in salute dovrebbe mirare allo sviluppo della prevenzione, del miglioramento degli stili di vita e al supporto della genitorialità, anche se persistono problemi di cura legati a patologia acuta, cronica e tumorale. 

Tuttavia per la pediatria territoriale, che si giova di un rapporto diretto e privilegiato con gli ospedali pediatrici, è più un problema di “care” che di “cure” nella consapevolezza che prevenire in Pediatria significa ridurre la patologia e i relativi costi in età adulta! 

La concordanza su questi assiomi dovrebbe facilitare le giuste scelte nella consapevolezza che la Pediatria di libera scelta, per responsabilità professionale e competenze acquisite, ha da tempo intrapreso la strada virtuosa dei progetti Cure primarie e Salute infanzia codificati negli Accordi Collettivi Nazionali e Regionali. Questo permette l’affermazione che non andrebbe riformata l’organizzazione raggiunta, ma piuttosto portata a regime nell’ambito della nuova organizzazione delle AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale), dell’assegnazione di obiettivi misurabili per processo, del confronto fra pari per la definizione di percorsi diagnostici terapeutici condivisi con la componente ospedaliera. Senza contare che la specificità acquisita e la disponibilità di strumenti di self-help permettono di esaurire il processo di diagnosi nello studio del Pediatra. La categoria è, infine, pronta e disponibile nell’assunzione di compiti specifici in ambiti definiti come le vaccinazioni, la nutrizione, la diagnosi precoce dei disturbi sensoriali e neuro-cognitivi. 

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