La recensione di questo mese

a cura di Alessandro Ballestrazzi

Jean Starobinski 

Breve storia della medicina

Esce per i tipi di Raffaello Cortina Editore Breve storia della medicina di Jean Starobinski, una delle rare opere divulgative di un intellettuale tra i più influenti del cosiddetto secolo breve. Medico, critico letterario e storico della scienza e delle idee, Starobinski (1920-2019) ha insegnato Storia delle Idee e Letteratura francese all’Università di Ginevra. Fautore di un approccio integrato alla storia delle scienze, Starobinski, che aveva una formazione psichiatrica, era un medico che in qualche modo aveva ‘esercitato’ la professione in modo diverso, mettendo in relazione il proprio sapere medico con le altre scienze umane alla ricerca di una sintesi. E proprio questo è il filo conduttore di questo breve e denso testo che, in pochi capitoli sistematici, traccia la storia della medicina. Ogni epoca, dice Starobinski, ha avuto una medicina che era strettamente correlata alle credenze e alla cultura contemporanee, dalla relazione con la religione e la magia dell’antichità, passando per stretto rapporto con la filosofia classica del Rinascimento, fino al Secolo dei Lumi che ha visto, proprio in virtù di una svolta epocale del pensiero, i primi progressi ‘scientifici’ delle scienze mediche. Ma proprio per questo motivo ci si potrebbe chiedere quale sia nel nostro tempo, il rapporto possibile tra una medicina sempre più parcellizzata e specialistica e un pensiero contemporaneo, che ha da tempo rinunciato a qualsiasi carattere di universalità per rifugiarsi, anch’esso, nella specializzazione e nel relativismo. La risposta potrebbe essere pessimista e, in effetti, la deriva contemporanea di una scienza, non solo medica, che ritiene a torto o ragione di poter fare da sola senza più rapporti con le scienze umane, sembrerebbe confermarlo. Starobinski, in questo testo che risale ad alcuni decenni fa, non fornisce una risposta che in realtà spetta a noi contemporanei. Eppure la citazione di Ippocrate, con cui si conclude questo libro, potrebbe essere una risposta a questo dilemma, una risposta antica ma sempre valida: “Il medico amico della saggezza è pari agli dei”.

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