La malocclusione dentaria nella patogenesi e nella terapia dell’otite in età pediatrica

Edoardo Bernkopf 1, Vincenzo Capriotti 2, Giulia Bernkopf 3, Marcello De Vincentiis 4

1 Specialista in Odontostomatologia, Roma; 2 Dirigente Medico di I livello in UOC ORL, Ospedale di Treviglio-Caravaggio, ASST Bergamo Ovest; 3 Odontoiatra, spec. in Ortognatodonzia, Vicenza; 4 Laureando in Medicina, Università Tor Vergata di Roma

DOI 10.36179/2611-5212-2022-16

Alcune correlazioni anatomo-fisio-patologiche e finanche embriogenetiche, evidenziano che la malocclusione dentaria può intervenire anche nella patogenesi delle otiti medie ed esterne, in particolare nelle forme ricorrenti, particolarmente insidiose e ostiche al trattamento. Il meccanismo patogenetico risiede nel fatto che una malocclusione con dislocazione mandibolare (morso profondo, laterodeviato, retruso) può indurre una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e un conflitto fra il condilo mandibolare, la tuba e il condotto uditivo esterno (CUE). Il ruolo causale o quanto meno predisponente della malocclusione dentaria in queste patologie giustifica l’approccio ortodontico quale valida componente terapeutica in associazione e in alternativa alle terapie tradizionali, anche per la minima invasività, l’assenza di rischio biologico, la possibile precocità di intervento.

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