… due Pediatri, vittime del COVID

Marco Pugliese

Marco ha avuto il suo primo incarico di Pediatra di famiglia a San Miniato e non se n’è più andato anche quando sarebbe stato possibile un avvicinamento a casa, era di Cascina. Abbiamo costituito il gruppo nel 2003 e dall’ora c’è stato fra noi un rapporto che è andato oltre il lavoro, fatto di una piacevole quotidianità, di uno scambio reciproco sempre all’insegna del suo sorriso e della sua disponibilità.

Il nostro lavoro non sarà più lo stesso ,ci mancherà come può mancare uno di famiglia.

Elena Lotti e Roberto Boldrini

 

Luigi Picardi

Luigi era nato a Lusciano in provincia di Caserta nel 1956. Era arrivato a Genova per la specializzazione e qui aveva “messo su famiglia”; lascia moglie e tre figli, il più piccolo dei quali ha seguito le orme del papà, diventando medico. 

Ha lavorato per molti anni nel reparto di neonatologia del San Martino di Genova dove si è occupato da sempre di allattamento materno ed è stato uno dei primi colleghi a volere fortemente, all’interno del punto nascita, il cosiddetto percorso “parto naturale”. A questi due aspetti ha dedicato gran parte del suo tempo professionale (e oltre). Il suo lavoro, a quei tempi, era riconosciuto essere prezioso da tutti i colleghi. “Era un lavoratore instancabile, entusiasta del suo lavoro e del suo interesse professionale e riusciva a trascinare i colleghi”, così lo ricorda il suo ex primario, dottor Sandro Trasino.

Da poco più di 10 anni aveva deciso di abbracciare la Pediatria di Famiglia, divenendo presto punto di riferimento di centinaia di famiglie sia nella sua prima sede che quando ha cambiato quartiere. “Aveva un altissimo senso del dovere, sempre disponibile verso suoi pazienti”, ci ricorda Paola Mezzano, collega di Gruppo. “Un uomo con un grande senso della famiglia alla quale era legatissimo”, ci dice l’altra collega di Gruppo, Paola Rocca. Michele Fiore e Giovanni Semprini (rispettivamente Segretario Regionale e Provinciale FIMP) lo ricordano come un collega valente, che non si tirava mai indietro nel lavoro, sempre presente a tutti gli eventi formativi che si organizzavano.

”Ciao Gino, amico dolce, schietto e sincero, collega neonatologo di valore per le tue conoscenze e la tua passione, lavoratore senza soste. Sei stato impavido e sei caduto sul campo, dopo tanto dolore. Resterai per sempre nel mio cuore e nei miei pensieri come un compagno di viaggio prezioso. Vola libero. Guardando nelle notti d’estate la via lattea, ti penserò lassù esattamente su una di quelle stelle”.

Lo ricorda così Flaminia Torielli, con cui ha lavorato per anni in neonatologia.

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