Disturbi alimentari e ricerca dell’identità

Simonetta Marucci

Università Campus Bio-Medico, Roma

DOI 10.36179/2611-5212-2023-11

Mai come nella nostra epoca la ricerca dell’identità si esprime attraverso il corpo: un corpo sempre più manipolato, divinizzato, esibito e utilizzato come manifesto su cui disegnare tatuaggi, inserire piercing, assumendo un ruolo simbolico, all’interno di una comunicazione non verbale. Un corpo, però, sempre meno ascoltato, nella sua essenza naturale legata a equilibri biologici, il quale per trovare attenzione deve percorrere la strada dei sintomi, soprattutto nell’ambito dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). 

Il rimuginare ossessivo sulle forme corporee, tipico dei DCA nasconde il paradosso di un corpo pensato ma non percepito, che fa perdere i confini della stessa identità fisica. 

Non si può trascurare l’influenza delle chat, delle immagini televisive, dei social network, che propongono una esposizione continua del corpo, con dei modelli spesso irreali e irraggiungibili, e questo rende ancora più complessa la costruzione della identità. Non possiamo affermare che i modelli proposti dalla cultura occidentale abbiano un ruolo patogenetico nella insorgenza dei DCA, ma si definiscono “patoplastici”, poiché suggeriscono la forma da dare a un sintomo, laddove questo rappresenti una sorta di soluzione adattativa in una condizione di disagio profondo, in individui con particolare vulnerabilità.

Nei DCA l’idea dominante è quella di un controllo onnipotente del corpo, delle sue funzioni biologiche, perseguendo un modello di magrezza come passaporto verso la felicità, e questo ci rende ragione della loro diffusione.

Fin dall’infanzia esiste una esposizione insidiosa a modelli che stigmatizzano l’eccesso di peso e presentano la magrezza come valore positivo. Persino Topolino, è magro e buono, come Pippo e altri personaggi positivi, mentre Gambadilegno e i Bassotti sono grassi e cattivi. 

Negli ultimi anni, anche altri personaggi dei cartoni animati televisivi hanno progressivamente acquistato le sembianze di corpi sempre più esili e filiformi, e gli eroi positivi e negativi sono associati sempre a ben precise caratteristiche fisiche. 

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