Dal dire al fare: lo screening del diabete mellito Tipo 1 in Calabria

Mariella Bruzzese1, Antonio Salvatore Gurnari2, Monica Aloe1, Eugenio Pitaro1, Claudia Ventrici1, Mimma Caloiero3, Felice Citriniti3, Fiorella De Berardinis3, Rosaria De Marco3, Nicola Lazzaro3, Maria Carmela Lia3, Rosanna Lia3, Giacomo Santoro3, Filomena Stamati3, Rita Tutino3, Tiziana Attinà3, Stefano Gualtieri3, Maria Mancuso3, Elda Pitrolo3, Maria Benedetta Rodio3, Corrado Mammì4, Mariarosa Calafiore5, Domenico Minasi6, Dario Iafusco7, Francesco Mammì8, Antonio D’Avino9

1 Pediatra di Libera Scelta; 2 Segretario Regionale FIMP Calabria; 3 Rete Diabetologica Pediatrica Calabrese; 4 UOSD Genetica medica AO Reggio Calabria; 5 Centro di Coordinamento “Rete Diabetologica Pediatrica Calabrese”; 6 Presidente Coordinamento Nazionale Primari Pediatria (CONAPP); 7 Responsabile Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica “G. Stoppoloni”, Azienda Ospedaliera Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; 8 Già Coordinatore Rete Diabetologica Pediatrica Calabrese; 9 Presidente Nazionale FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri)

DOI 10.36179/2611-5212-2025-11

La Legge sullo screening del Diabete Mellito Tipo 1 (DT1) e della Celiachia in Italia (Legge 130/2023) rappresenta un’iniziativa pionieristica a livello mondiale per l’identificazione precoce dei soggetti a rischio in età pediatrica. Questo screening mira a ridurre la chetoacidosi diabetica, la grave complicanza all’esordio della malattia, e a modificare la storia naturale del DT1 attraverso diagnosi anticipate e nuove terapie. La Calabria, con un’incidenza elevata di DT1, è una regione chiave per l’implementazione di questo programma. Il progetto propedeutico D1CeScreen ha dimostrato la fattibilità dello screening e l’alta disponibilità alla partecipazione dei Pediatri di Libera Scelta. L’implementazione regionale richiederà una stretta collaborazione tra istituzioni sanitarie, Pediatri di Libera Scelta e Centri Specialistici, che in Calabria coincidono con la Rete Diabetologica Pediatrica Calabrese, con particolare attenzione alla formazione, alla gestione dei dati e al supporto psicologico per le famiglie. È essenziale un coordinamento efficace e l’attivazione di una rete telematica per garantire il successo del programma e un accesso equo a tutti i bambini.

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