Approccio diagnostico-terapeutico nell’occhio rosso del bambino

Riccardo Frosini 1, Franco Francesco Vincieri 2

1 Professore fuori ruolo, Università di Firenze; 2 Professore emerito, Università di Firenze

Numerose affezioni che interessano l’occhio del bambino nelle sue componenti esterne si accompagnano ad arrossamento e a sintomi locali quali prurito, bruciore, sensazione di corpo estraneo, talora anche dolore o comparsa di tumefazioni più o meno importanti. Poiché si caratterizzano sovente per un tipico elemento distintivo, l’arrossamento del bulbo oculare, queste condizioni vengono spesso raggruppate sotto la definizione complessiva di “occhio rosso” e costituiscono un insieme di situazioni cliniche che il pediatra incontra assai frequentemente nella sua pratica professionale. Nella maggioranza dei casi si tratta di un disturbo relativamente benigno, ma talora può essere collegato con alterazioni a carico delle strutture profonde dell’occhio o essere dovuto a cause specifiche che debbono essere prontamente riconosciute e trattate.
L’arrossamento può essere conseguente a patologie degli annessi (contenuto orbitario, palpebre, apparato lacrimale), della congiuntiva, della sclera/episclera, della cornea, della camera anteriore dell’occhio, delle strutture profonde dell’occhio, in genere per un fenomeno di vasodilatazione attiva. Ci sono anche condizioni di vasodilatazione passiva di scarso interesse in questa sede: si tratta di quadri clinici di rilievo puramente specialistico, legati a una stasi nel bulbo o nell’orbita, oppure addirittura a livello intracranico.

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