Turner S, Pouliol T, Fry R, et al. BMJ Paediatrics Open, April 2025;9(1).
Capita davvero nel momento opportuno questo interessante articolo di un gruppo di ricercatori dell’Università di Swansea in Galles sui primi risultati della limitazione della velocità nei centri urbani a 20 miglia orarie (circa l’equivalente dei 30 km orari in vigore in molte città italiane).
Il numero crescente di amministrazioni del nostro Paese che introducono il limite dei 30 km orari nei centri storici allo scopo di salvaguardare l’incolumità di chi non usa l’auto per spostarsi e quindi, oltre che dei pedoni in senso lato, anche delle frange ‘deboli’ della popolazione (anziani, portatori di handicap, bambini) si accompagna a un coro altrettanto crescente di proteste. Il limite dei 30 km orari viene infatti visto da molti come una limitazione inaccettabile con pesanti ricadute sulla libertà di movimento e anche sull’attività lavorativa. In realtà, è in atto un cambiamento epocale della concezione di mobilità e del concetto stesso di strada, vista non più come proprietà esclusiva di chi usa l’automobile, ma come elemento centrale della convivenza tra cittadini portatori di istanze diverse ma tutte di pari dignità.
Inoltre, il limite dei 30 km orari non è come molti pensano ideologico o arbitrario, ma rappresenta un efficace compromesso tra velocità utile e riduzione al minimo dei danni alle persone in caso di investimento. Infatti, il rischio di lesioni gravi passa dal 10% a una velocità d’impatto di 17 miglia all’ora fino al 90% con una velocità d’impatto di 48 miglia all’ora. Inoltre è opportuno ricordare che gli incidenti stradali sono a livello mondiale la principale causa di morte dei soggetti da 5 a 29 anni e quindi l’adozione di misure preventive è della massima importanza per quanto riguarda l’età pediatrica.
Il Galles (parte costitutiva del Regno Unito, ma dotato di ampia autonomia amministrativa) ha istituito, fin dal settembre 2023, il limite di velocità di 20 miglia per ora per tutte le ‘restricted road’ del suo territorio, cioè le strade i cui i semafori sono situati a meno di 200 iarde di distanza (circa 180 metri).
I risultati sono stati positivi. Combinando i dati relativi alle strade con limite a 20 miglia con quelli delle strade con limite a 30 miglia, nel periodo compreso tra luglio e settembre 2024 è stata osservata la maggiore diminuzione di incidenti mortali da quando sono disponibili le statistiche, cioè dal 2014, con un impatto importante anche sulle emissioni di CO2 e sulla velocità media.
Anche se nello stesso Galles è in corso un dibattito sull’efficacia di queste misure e sulla possibilità di ‘riconvertire’ in alcuni casi le strade a 20 miglia in strade a 30 miglia; non sembrano esserci dubbi che la politica di riduzione della velocità abbia un impatto significativo sul numero di incidenti stradali mortali. Questo esempio dovrebbe da un lato indurre a una maggiore incisività delle amministrazioni locali nel perseguire questi obiettivi, dall’altro dovrebbe rendere maggiormente consapevole la nostra categoria di promuovere localmente tutte le iniziative per rendere le strade più sicure per tutti e soprattutto per i bambini, altrimenti il concetto di città amica dei bambini è destinato a rimanere lettera morta.