Come ogni anno, giugno è il momento in cui si comincia a pensare alle ferie, mentre molti dei nostri pazienti iniziano a frequentare i centri estivi e ad andare in vacanza. Complice finalmente un certo allentamento delle patologie stagionali, si ha finalmente il tempo di fare un bilancio in vista della ripresa dell’attività dopo la stagione estiva.
Il periodo appena trascorso ha visto sotto i riflettori e in prima fila la questione del passaggio alla dipendenza del personale convenzionato con il SSN per i nuovi ingressi e per il futuro lavorativo. Molto è stato scritto e molto è stato detto su questo tema che interessa da vicino molti di noi, soprattutto i più giovani, in quanto il passaggio alla dipendenza, oltre ad avere un impatto rilevante sul futuro della professione, quale noi la conosciamo, implica la necessità di compiere scelte difficili per chi ha ancora di fronte diversi anni di carriera, tanto più che tali scelte potrebbero essere influenzate anche e soprattutto da fattori locali e regionali, più che dalla normativa nazionale.
Mi riferisco infatti al fatto che non passa giorno senza che i partiti di governo mutino atteggiamento rispetto alla questione, sia nei tempi che nell’applicazione. Si va infatti dall’ipotesi di un passaggio alla dipendenza su base facoltativa a ipotesi maggiormente coinvolgenti per la maggior parte dei pediatri. Un aspetto da considerare è dato anche, e soprattutto, dai modelli di sanità regionali: vi sono regioni con una visione fortemente dirigista del sistema sanitario, che quindi sono interessate a ‘spingere’ sul modello della dipendenza, e al contrario vi sono regioni con un approccio più liberista che invece potrebbero privilegiare il modello attuale basato sul convenzionamento. Come si vede, a parte l’incertezza del momento, il rischio concreto è che, nell’ipotesi di passaggio alla dipendenza, la diversità tra i sistemi sanitari regionali potrebbe diventare ancora più profonda allentando l’unità della categoria. Quello che è certo è che in questo momento l’attività della FIMP, mai come prima, è volta nell’interlocuzione con la politica, a cercare di influenzare e al limite di indirizzare sui binari giusti quella riforma delle cure primarie ormai ineludibile. Quindi il dado non è tratto e a mio parere vi sono ancora margini di intervento per ottenere una soluzione equa per tutti, per il pubblico e per i professionisti.
Un ambito in cui sarà possibile incontrarci sarà il Congresso Scientifico a Cagliari a fine settembre, un evento importante a livello scientifico ma anche per la possibilità di parlare e scambiarsi opinioni a tutti i livelli. Vi auguro quindi vacanze serene, anche se la congiuntura internazionale oltre che nazionale è certo motivo di preoccupazione, come sottolineato nel suo intervento dal Direttore Editoriale, e arrivederci a Cagliari.